Chiesa degli Osservanti Chiesa degli Osservanti

La Chiesa degli Osservanti (detta anche “di Santa Filomena”) , costruita nella prima metà del XV secolo, in stile tardo-gotico, è l’edifico religioso artisticamente più interessante di Cariati, ed uno dei pochi esempi di chiese monastiche calabresi del Medioevo conservatisi allo stato originario. Originariamente questa chiesa era annessa ad un convento dell’Ordine francescano dei Minori Osservanti, andato distrutto nei secoli successivi. La costruzione della chiesa, come ancora si legge in un’epigrafe in latino in caratteri gotici, scolpita sopra il portale d’ingresso, fu portata a termine nel 1440, grazie alla munificenza di Bonaccorso Caponsacco, discendente da nobile famiglia fiorentina, notabile di Cariati, dove egli risiedeva e curava in veste di “procuratore”, gli interessi dei Ruffo, feudatari del luogo, in particolare di Covella Ruffo, feudataria della Contea di Cariati, che amava risiedere nella cittadina ionica. L’esterno presenta una facciata sobria e semplice, che si richiama alle chiese gotiche francescane dell’Umbria e della Toscana, con un bel portale ogivale in pietra ed un rosone circolare soprastante. Non tutti gli elementi architettonici dell’esterno risalgono all’epoca della costruzione della chiesa quattrocentesca (1440), ma sono rifacimenti risalenti agli anni ’50 del secolo scorso, quando il sacro edificio fu sottoposto a radicali lavori di restauro, con l’aggiunta del campanile quadrangolare e del portichetto esterno, addossato parzialmente alla facciata. Più conservato nel suo stato originario risulta l’interno, costituito da una piccola aula, coperta con tetto ligneo a vista, e preceduta dall’inserimento di una cantorìa, coperta inferiormente da una volta a crociera fortemente ribassata. Particolarmente interessante è l’arco santo in pietra da taglio, che divide la navata dall’aula absidale e dà a tutto l’interno quel senso di misticismo tipico di tutte le chiese francescane. Il quadrato absidale è ricoperto da una bella cupola a costoloni terminante in una lanterna, e rivestita all’interno con mattonelle policrome di maiolica di tipo spagnoleggiante, decorate con uno stemma nobiliare riconducibile alla famiglia Ruffo-Centelles, che vi avevano il diritto di sepoltura. All’aula principale è affiancata una navatella collaterale, composta da due campate comunicanti a pianta rettangolare, coperte da volte a crociera costolonate.

(Franco Liguori)